Una “fiera del fumetto” a volte è un modo come un altro per sentirsi a casa…

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Ed eccoci qui ad una settimana di distanza a fare la retrospettiva di un appuntamento fieristico che gli appassionati negli anni ’90 preferivano chiamare “convention“.
Si è conclusa con l’appuntamento domenicale il 13 Marzo scorso la vetitreesima edizione di Cartoomics, quest’anno intitolata “Movies-Comics-Games”.

Da volenteroso frequentatore di poli fieristici all’insegna del fumetto negli anni ’90, ho poi trascorso parecchi anni lontano dalla ressa per riscoprirle a partire dal 2015.

cover

Differenze? Da alcuni punti di vista enormi, da altri meno.
Cosa è cambiato di più? Il pubblico e il modo in cui vengono organizzati gli appuntamenti.

In particolare diciamo che le vecchie convention da mostre/mercato di medie dimensioni si sono estese notevolmente per area di suolo occupata e la tipologia di proposte si è allargata notevolmente. L’esempio più clamoroso in questo senso è stata la trasformazione dell’appuntamento novembrino di Lucca. Questa da una convention di editori e negozianti specializzati tenuta in un palazzetto fuori dalla città con pubblico di mega-appassionati , è passato ad invadere per giorni il centro storico della provincia Toscana con show eventi e concerti diventando un “fenomeno di costume” in più sensi con un pubblico molto più eterogeneo. A questo proposito la diffusione e la popolarità che ha raggiunto il cosplay era qualcosa che non avremmo mai immaginato vent’anni fa.

trucco zombo

autobus

Tornando all’ultimo Cartoomics, la differenza che più salta all’occhio rispetto alle prime edizioni degli anni ’90 è l’allargamento delle aree di interesse del pubblico. Oltre agli ambiti classici della carta stampata, all’animazione e dei giochi di ruolo, c’è stato un ampliamento considerevole degli stand dedicati ai videogame ed è entrato a far parte della compagnia in primo piano il cinema di fantascienza/fantasy.

lego e robottoni

Si potrebbe riassumere il mood della situazione con lo stralcio di un precedente articolo che avevo scritto su Cartoomics 2016:
“[…] Cartoomics ormai è diventata per presenze fisse una sorta di “piccola Lucca milanese al chiuso” e quest’anno ha occupato due padiglioni del polo fieristico di Rho.
Due padiglioni fitti di stand di editori storici del panorama fumettistico e non in Italia (tra comics, manga, classici del fumetto italiano e nuovi indipendenti), action figure con preponderanza del sol levante, supporti audio/video, gadgets e curiosità, ospiti importanti (per il dettaglio dei quali vi rimandiamo al sito ufficiale di Cartoomics 2016), ma soprattutto i visitatori immancabili: i cosplayers! Quest’anno, complice l’uscita del nuovo film, la parte del leone come quantità e assortimento l’hanno fatta i fan di Star Wars, che hanno regalato a piene mani jedi, sith e stormtrooper imperiali sparsi un po’ ovunque. […]”

scorcio tipico

Posso dire che a parere personale questo allargamento di ambiti sia una cosa assolutamente positiva e che se è questa la strada per il futuro di queste manifestazioni ben venga. La commistione di “genti” e ambiti di interesse diversi ha un suo duplice vantaggio: la possibilità di poter spaziare tra situazioni e stili molto lontani e il fatto che grazie all’eterogeneità il “materiale” proposto tenga alto l’interesse della visita per più tempo.

cosplay01

cosplay2

Da “frequentatore di ritorno” sono rimasto piacevolmente sorpreso dell’evoluzione che hanno fatto questo genere di manifestazioni. Nonostante la calca bisogna dire che è stato un piacevole “ritorno a casa”.

Aspettiamo le prossime!

mazinga

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