Gundam, 9 Febbraio 1980 – Un ricordo, tanti ricordi…

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Ad oggi… 36 anni dalla prima messa in onda di Gundam in Italia.

Quella sera del 9 febbraio 1980 passò sull’allora Telemontecarlo il primo episodio di un nuovo cartone animato giapponese di robot intitolato “Gundam” (pronunciato con la U), ed io per caso ero lì, stavo a gambe incrociate sul tappeto della sala, di fianco a mio padre seduto in poltrona. Avevo 4 anni.

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Ricordo bene che a quei tempi Gundam era uno dei pochi cartoni animati, assieme a Lupin, e a volte Capitan Harlock, che riuscissi a vedere senza le rimostranze di mio padre. Anzi, caso più unico che raro, spesso era lui ad accendere la TV all’orario prefissato. Ai tempi non mi feci domande, non investigai troppo sul perché quel cartone animato di robot fosse riuscito a catalizzare persino l’interesse di mio padre. Era solo un fatto curioso e a me andava bene così.

Dopo i primi passaggi, Gundam scomparve letteralmente per 20 anni dalle reti italiane e lo spettro di quel robot bianco mi perseguitò a lungo negli anni successivi. Era diventato un annebbiato metro di paragone con tutto il materiale robotico che la TV aveva continuato a proporre per tutto il resto della mia infanzia. Era diventato un mito vagheggiato tra coetanei. Era il vessillo dell’unico cartone animato che potevo vedere con orgoglio senza subire critiche da parte degli adulti. Non sapevo esattamente perché, ma era così. E poi aveva quel qualcosa che mancava a tutti gli altri. Un qualcosa che non riuscivo a spiegare.

Quando mi capitò poi in adolescenza di entrare in contatto con la stampa specializzata finalmente ebbi l’occasione di rivedere almeno sulla carta quel robot bianco che era rimasto indelebile nei miei ricordi, e che era ormai diventato con quel suo design da macchina bellica un puntello nostalgico ma anche un sinonimo di modernità. Ho pensato per anni che forse non avrei mai avuto l’occasione di rivedere la serie (assieme ad altre ormai sepolte dai palinsesti) e che sarebbe stato per sempre un bel ricordo, come sanno essere i ricordi d’infanzia, quelli che è meglio conservare senza che vengano inquinati dalla realtà.

Poi arrivò la banda larga… E l’ebrezza che dava il potere di riconquistare periodi interi della propria infanzia con un click fu più forte di qualsiasi considerazione vagamente nostalgica o irrazionale. Quando ebbi l’occasione di rivedere tutta la serie era ormai il 2003 ed erano passati 23 anni. Me la rividi quasi tutta d’un fiato in pochissimi giorni…

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Conservavo vaghi ricordi per quanto riguarda l’intreccio, anche perché era abbastanza complesso. Però… mi gustai con un brivido la sigla, mi accorsi che ricordavo bene le voci dei primi doppiatori. Guardare quegli scarsissimi mpeg1 dalla risoluzione vergognosa di 352×240 pixel su un vecchio monitor CRT fu qualcosa di magico. In particolare ci furono due episodi che mi fecero letteralmente sprofondare nella sedia.

Nel preciso momento in cui rividi il primo e poi l’ultimo episodio mi stupii nel rendermi conto che li ricordavo come se li avessi visti pochi giorni prima! Il robottino a forma di palla rimbalzante con le orecchie, la fuga durante l’attacco degli Zaku, Peter Ray (ora col senno di poi Amuro Ray) che si intrufolava nel Gundam, il manuale delle istruzioni, il robot che stentava a muoversi, le spade laser, il buco nella colonia…  e poi il Gundam che rimaneva semi-distrutto ma che continuava a muoversi, lo scontro all’arma bianca nella stazione spaziale fra i detriti, la fuga dei superstiti, le facoltà di newtype dell’allora Peter Ray che si estendevano creando un ponte con i compagni dispersi nello spazio…

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In un attimo mi tornò in mente tutto: dove fossi, a che ora del giorno, le cose che non avevo capito, le domande che facevo a mio padre e le sue spiegazioni sulla mancanza di gravità e l’assenza d’aria nello spazio… In quei due precisi momenti ho avuto ancora 4 anni e ho riassaporato quelle stesse emozioni. È stato bellissimo.

Gundam è stato a lungo una parte di me, nascosta nei miei ricordi per ventitré anni. Rivederlo è stato un po’ come riscoprire sé stessi…
Da quella volta non ci siamo più lasciati.

A proposito, siamo un po’ in ritardo perché l’anniversario cadeva il 10 gennaio, però l’occasione è ghiotta per augurare un…

Buon Colony-Drop a tutti!!!

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Anno 0079 dello Universal Century – Colony Drop
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